E alla fine venne il giorno. Questo è quel tipo di contenuto che resta lì nel mare d’internet e invecchierà benissimo. Lo farà perchè abbiamo indicizzato i nomi degli artisti così tra qualche tempo raccoglieremo i frutti dei miliardi di seguaci che avranno ai loro concerti e/o nelle loro attività digitali (magari diventeranno tutti potentissimi youtuber di candid camera o cose così). Di base, nelle ultime settimane avevamo letto che ci sarà una specie di algoritmo per trovare la nuova popstar, quindi sostanzialmente tutto il lavoro di ricerca e crescita di un progetto musicale non ha più senso d’esistere. Un buon modo questo, così come altre cose divertenti che accadono intorno a noi, per ribadire come sempre alcuni concetti chiari di chi fa questo lavoro o vive la musica con estrema trasparenza: i progetti non si esauriscono con le release e le playlist del Venerdì sera + non deve fregare un cazzo a nessuno dei numeri + lasciamo crescere i progetti in maniera organica + non comprate playlist per i vostri brani + non fatevi fregare da etichette discografiche o management che forniscono servizi (che non esistono). Insomma noi siamo fatti così, siamo nati stronzi e questo lavoro che andrebbe retribuito un sacco di soldi dalle multinazionali ve lo forniamo gratuitamente. Così tu che stai leggendo puoi mettere sotto contratto questi progetti indipendenti (o con realtà indipendenti) e fare l’offerta giusta, nel momento giusto. Magari in cambio ti chiediamo una condivisione, un grazie, un complimenti, un sticazzi. Ci piace il concetto di bootleg legato all’arte, forse, dopo questo regalo, torneremo a lavorarci sopra perchè potrebbe essere una via d’uscita dai problemi di questo sistema/mondo/mercato, chiamatelo come cazzo vi pare. Mettete le cuffie, buon ascolto.
ps: se cliccate sul nome andate subito su instagram così fate prima 🙂
Paladino di una scena senza tempo. Discografico, producer, artista, non è certo una sorpresa, una scommessa o qualunque altra stronzata si potrebbe scrivere in un manuale del genere. Ascoltare qualunque cosa per credere.
Intimo, geniale e non scontato. Questo progetto ogni volta ci riesce a sorprendere per una serie di motivi che non riusciamo a spiegare. Anzi, lo chiediamo a voi: come potreste spiegare tutti i mondi all’interno di questo progetto? Perchè oh, c’è di tutto. Riferimenti culturali di ogni genere. Bellissimo.
Lui è Alessandro. Scrive, produce e performa dal vivo (e non solo) le sue canzoni. È come andare a una di quelle cerimonie super esclusive per il lancio di qualche mostra e iniziare a gridare in faccia alle persone più anziane. È disturbante, divisivo e apparentemente freddo. In realtà è intimo, sofisticato e piuttosto caldo nonostante l’acciaio delle produzioni. Forte anzi, fortissimo.
Mi fa stare bene pensare che al mondo non siamo soli. Esiste qualcuno che ha scelto di prendere tutto quello che non piace al mercato e metterlo insieme per quello che consideriamo uno dei mix più interessanti della musica Italiana nel 2022. Il potenziale e il gusto qui è immenso, però lasciatelo lavorare con le sue idee, la sua testa, è prelibatissimo.
Personalità da vendere con gli strumenti in mano, senza genere e senza etichetta che non servono a niente. Progetto magnetico, personalissimo e decisamente emotivo. Non serve equilibrio, abbiamo voglia di cadere.
È possibile nel 2022 sentire l’evoluzione della musica psichedelica anni 70? La risposta è sì, ma soprattutto questo emisfero sonoro che parte da lontano, finalmente ha trovato il suo supereroe senza tempo, scanzonato, vigliacco, crudele. Ci piace moltissimo.
Innamorati dal giorno 0 di lui e tutto il gruppo KLEN SHEET. Ha un sound riconoscibile e internazionale (fa cacare scrivere sta cosa lo sappiamo) però è evidente che possa avere fortuna nella nostra penisola e non solo. Poi c’è tutta l’estetica che non guasta mai. Ricercato, forte.
Per metà Italiani, c’è qualcosa di così fatto perbene in questo bedroom pop che non sembra uscire da una cameretta anzi. È una nuova visione diciamo così, di qualcosa che 10 anni fa sarebbe nato, cresciuto e spesso confinato in spazi prestabiliti, ora c’è la voglia proprio di primavera, gite fuori porta, ampi spazi e presa bene.
Destrutturato e in conflitto perpetuo. Sembra ciclico ciò che fa all’interno di una canzone, ti entra in testa e poi cambia completamente la visione letteraria di quello che scrive. È spiazzante, è divisivo (forse), è meraviglioso.
Davvero non conoscete il più grande guilty pleasure dell’ecosistema musicale Mondiale? Loro probabilmente non riempiranno gli stadi ma segretamente sono ascoltati anche dalla signora Elde, che ha circa 78 anni e vuole ancora una volta sentirsi giovane con le sue pastiglie quotidiane. Astenersi moralisti, solo medicinali suvvia.
Beh questo è semplicemente un sogno. A un certo punto devi svegliarti e capire se quello che hai appena ascoltato è frutto dell’ennesima sbronza o di qualche droga assunta per sbaglio nel bicchiere (ci obbligano a scrivere così altrimenti l’editore che non abbiamo non potrebbe tutelarci nelle sedi legali). Beh che altro dire, siamo stati abbastanza chiari.
C’è una pasta di fondo in quello che scrivono. Sono il gruppo manifesto di un sottosuolo musicale in tempo di pandemia, sembra una grande stronzata da scrivere però è proprio vero. Anche qui, come spesso accade nel movimento soundcloud, c’è un grande flusso di persone che ascolta (realmente) le cose, quindi per loro diventa semplice poter sperimentare. Non hanno limiti, segnateveli.
Una carezza decadente nell’immaginario pop alternative migliore che abbiamo sentito in Italia negli ultimi mesi. Un progetto vissuto tra equilibrio e bilico, con ogni risvolto musicale dalla capacità di tenerti il cuore in gola verso una liberazione che non sai esattamente che tipo di finale può essere.
Cantautore sì, però non scontato. Mica da classifica e nemmeno così snob da masturbarsi da solo. Va ascoltato tutto il disco poi speriamo ne esca un altro e un alto ancora e un altro ancora ancora. Ti rapisce e ti porta vita, però non chiede il riscatto.
Pensiamo che nella vita uno non deve per forza essere qualcosa che non vuole essere. Spesso accade vero, di necessità si cerca di fare virtù, però vogliamo immaginare un futuro ancora più libero e possibilista verso gli essere umani in modo tale da poter creare realmente delle comunità utili all’evoluzione. Eh insomma, grande pippone, per dire che questa deve essere la sigla di tutto.
Sì, questa è una sorta di etichetta siamo d’accordo, però dentro ci sono davvero un mondo di cose: artisti, suoni, estetica, linguaggio. Se proprio uno vuole fare un passo concreto verso il futuro, da qui deve passare e con loro deve fare i conti. Pionieri e visionari, grandi, godetevi il viaggio.
Un giorno arriveranno i brani in Italiano. Forse sì, forse no, ma non è così importante in fin dei conti. Però c’è spazio per sperimentare, continuare a sporcarsi le mani e cercare di raccogliere tutto tra qualche tempo, la personalità non manca, le canzoni neppure, le idee sono fin troppe e tutte da costruire.
Due brani sparati su soundcloud poco più di un mese fa e già siamo tutti qui a cercare di capire da dove cazzo arriva questo progetto, chi c’è dietro e quali sono le possibilità. Perchè sono due canzoni scritte non bene, benissimo.
Ci sta, direte “grazie al cazzo” però questo è un fenomeno cult di una generazione, questa, e va assolutamente monitorato, studiato, vissuto al 100% senza star troppo a fare gli esperti di musica di sto cazzo. È un movimento politico, seguitelo.
Il fenomeno hyperpop rappresenta pienamente il tempo in cui viviamo. Per questo va preso molto sul serio in tutto ciò che partorisce e questo progetto è la sintesi perfetta di un movimento ricercato e che fa assolutamente comunità in un sistema dove le nicchie, i piccoli cluster o i gruppi di ascoltatori spesso non esistono o sono figli di un bot. Mettetevi le cuffie, iniziate a urlare.
Siamo innamorati di lei dal primo brano e ogni volta non sbaglia un colpo. È club, potrebbe essere rave, però c’è una poesia di fondo e quest’eleganza nella voce praticamente imbattibile e unica. Attendiamo solamente che il grande pubblico se ne accorga perchè qui c’è davvero tanta sostanza e pochissimo fumo. Finalmente.