Come te la racconta una scena musica senza nostalgia?

14 Ottobre 2022,   By ,   0 Comments

Una delle cose più terrificanti nella narrativa quotidiana è la nostalgia. L’ essere umano è bombardato da input di ogni genere e in maniera spesso inconsapevole tende a preferire tutto quello che è appena trascorso. Anche quando ci divertiamo nell’arco di uno spazio temporale, appena terminato, i giorni successivi ripenseremo a quanto ci siamo divertiti con quel vigore nostalgico. Più in generale questa caratteristica, figlia dei tempi, riguarda qualunque argomento: politica, sport, rapporti personali e musica. In maniera più sincera, capita spesso di raccontarsi che ormai un qualcosa è finito e bisogna guardare avanti considerando che il meglio è passato. Fateci caso, la colpa non è altro che della comunicazione che ci fa sembrare più vecchi appena terminata la lettura di questo scritto.

Nel settore musicale viviamo alla velocità della luce dove protocolli fisiologici non esistono più. Disco, promozione, tour, pausa, poi di nuovo disco, promozione, tour, pausa. No, ora è vivamente consigliato da tutti gli esperti continuare a martellare, suonare ovunque, prosciugare un pubblico che non c’è e fare una guerra contro gli altri a colpi di paganti, ascolti, follower. Una bulimia che non permette di creare niente di concreto nel tempo. E allora sì, di nuovo spazio alla nostalgia. Qualche anno fa, all’inizio degli anni 10, si muoveva nei live club di piccole medie dimensioni (quelli che dopo la pandemia hanno visto il loro lavoro territoriale distrutto) una piccola scena di musica elettronica che ha avuto il pregio di avvicinare molte persone a distanza di svariati chilometri. Era facile trovare un progetto musicale pianificare il proprio weekend su tre/quattro città, arrivare, suonare e crescere. Erano periodi dove i social network avevano una penetrazione nelle persone molto concreta; una partecipazione digitale all’evento riusciva a permetterti una maggiore tranquillità con stime reali, gli ingressi erano economici e spesso gratuiti, ma soprattutto avveniva un fenomeno così fluido di partecipazione che in realtà non era importante chi suonasse, ma come e cosa suonasse. La curiosità ha portato questi progetti a prendere poi altre strade: qualcuno ha cambiato lavoro, altri proseguono, molti hanno trovato attività correlate per riuscire a vivere con la musica. È stata molto formativa, chiamarla scena di musica elettronica dal vivo è molto limitativo, perché si muovevano, all’interno di questi dischi, le più svariate sfumature di suoni e immaginari. Però il movimento era quello, per farlo, ci sono state etichette, booking, uffici stampa, webzine, promoter, spazi e persone curiose, allineate e coerenti. Non si riempivano gli stadi certo, ma il sistema funzionava con un perfetto equilibrio, settimana dopo settimana, disco dopo disco. E poi, mancava la nostalgia. Chi è curioso, soffre meno di nostalgia. Chi è curioso, forse non ha tutto a portata di mano o semplicemente, ancora non eravamo bombardati da ogni parte con messaggi push e sponsorizzazioni.

Oltre queste considerazioni personali e puramente soggettive che potevate tranquillamente saltare, per raccontare una scena musicale cresciuta nell’arco di 4/5 anni è molto più semplice selezionare qualche disco e farvelo ascoltare. Ci teniamo a precisare che sicuramente abbiamo perso qualcosa ma voi dovete scrivercelo e non farvi alcun tipo di problema. Non siamo perfetti, non eravamo macchine prima, non lo diventeremo domani, volevamo provare a raccontare la nostalgia ma tranquilli, proviamo a essere ancora curiosi. Fatelo anche voi.

AFTER CRASH – #LOSTMEMORIES

APES ON TAPES – PITAGORA’S BITCH

AQUARAMA – RIVA

BIENOISE – MEANWHILE, TOMORROW 

CAPIBARA – GONZO 

CLAP!CLAP! – TAYI BEBBA

EARTHQUAKE ISLAND – THE CASE OF GALASTROPHY 

EDISONNOSIDE – MONO NO AWARE

FUNK RIMINI – FUNK RIMINI EP 

FURTHERSET – NO LOGIC NO DEATH

GO DUGONG – NOVANTA

GODBLESSCOMPUTERS – VELENO

GROVEKINGSLEY – NATURA 

HLMNSRA – UNTIDY TILES

INDIAN WELLS – NIGHT DROPS

JHON MONTOYA – IWA

JOLLY MARE – MECHANICS

K-CONJOG – DASEIN

LAMUSA – ETRŪRYA 

MACHWEO – MUSICA DA FESTA

M+A – THINGS.YES

POPULOUS – NIGHT SAFARI

QUAI DU NOISE – ECHO SOUNDER 

SABIR – FUSS&CHIPS

SONAMBIENT – YONDER

STÈV – BEYOND STOLEN NOTES

VAGHE STELLE – ABSTRACT SPEED + SOUND

YAKAMOTO KOTZUGA – USUALLY NOWHERE


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