In queste settimane, ci siamo chiesti cosa sarà del settore culturale nel breve termine soprattutto quando tutti gli altri settori si apprestano a tornare al lavoro e a una vita simile a quella che avevano lasciato qualche tempo fa. Molte idee girano nel mare di internet, con progetti più o meno realizzabili e visioni condivisibili, noi invece siamo voluti partire dal territorio della nostra città che conosciamo maggiormente per immaginare, come legare attività, pensieri e idee, non solo al fine di rendere l’individuo soddisfatto, ma di far accrescere una sensibilità collettiva sulla tematica dell’intrattenimento culturale. La nostra città ha la grande fortuna di poter vivere in un continuo melting pot di storie, sfumature e persone, necessarie per coltivare il tessuto sociale e progredire in tutte le attività commerciali; non esiste lavoro senza potersi svagare e non esiste la possibilità di svagarsi senza lavoro, così come non esiste una cultura di serie a e una cultura di serie b legata alle attività di intrattenimento di piccole o grandi realtà.
Ci vuole quindi, una città in grado di soddisfare i bisogni di socialità, lavoro ed ecosostenibilità sempre e comunque nel rispetto della sicurezza collettiva. La manovra di pensiero creativo spesso si limita alla situazione in cui stiamo vivendo e molte volte capita di fermarsi, intimoriti di quello che potrà essere o meno la fattibilità della proposta. In questo progetto, abbiamo voluto lanciare qualche input, adattabile a quelle che saranno le regole imposte e aperto a ogni soluzione di collaborazione da parte delle realtà più attive del territorio attraverso la propria formazione culturale. La nostra è una sfida rivolta prima di tutto a noi stessi, che come tante persone, hanno bisogno di poter immaginare un nuovo modello per l’intrattenimento culturale del nostro tessuto urbano.
NB: non siamo architetti, ingegneri o urbanisti, sappiamo che ci potrebbero essere delle criticità in quello che abbiamo presentato, magari lo cestiniamo, magari lo adattiamo, sicuramente dobbiamo discuterlo.