MANCHA

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MANCHA

mancha collettivohmcf

Enfant prodige di un luogo ancora non identificato. Per molti proviene dagli Stati Uniti per via del suo funk, per altri invece dalle sottoculture Jazz delle grandi città, non si definisce figlio del rhythm & blues perché ha uno scudo future techno non indifferente. Ancora non sappiamo da dove proviene, ma suona tutto per davvero, produce e canta ; delicato ma pur sempre muscolare è l’evoluzione contemporanea dei grandi del passato e allo stesso tempo, l’evoluzione nostalgica dei grandi del presente. M A N C H A è staccato, lineare, identificativo e con un sacco di luoghi da farci scoprire.

 

 

Franek Windy
Franek Windy è un poeta del popolo: il suo popolo è quello di un borgo della bassa modenese, San Felice sul Panaro. Essendo poeta del popolo in musica la sua lingua sarà quella del popolo: rozzissima. O si trova del fascino in questo o non si può trovare del fascino in Franek, che altro non riserva. Chiarendo: egli ha recitato per i suoi primi 26 anni di vita il ruolo dell’adolescente che ha passato l’età adolescenziale (o linea d’ombra) la quale tuttavia rimane la caratteristica peculiare del suo dibattersi tra il rispetto di un vecchio o normale (i contadini emiliani, gli operai metalmeccanici, il matrimonio, le partite a carte e a calcio) e la curiosità-stima per un nuovo o eccezionale (il rock, cosa aliena alla tradizione e dell’Italia e della pianura padana, con la conseguente vita da rocker). Passando oltre la biografia non formale e assolutamente coerente con la persona che abbiamo di fronte, “da qui esce un suono bellissimo” è il disco d’esordio fatto di 7 tracce che sono ancora punk però pure pronte per riempire gli stadi, creando uno spettacolo trasversale come pochi nel panorama musicale mondiale. Uscirà in settimana o tra circa 23 giorni, ci sarà un video e sicuramente queste canzoni diventeranno l’ultima frontiera dell’avanguardia, capaci di essere colonna sonora del nostro film di Natale preferito. Questo progetto musicale ha il dovere di portarci il primo disco d’oro in ufficio.
Mr Everett

Mr Everett – Uman
HMCF007 • 24.11.2017 

CDs

Scritto e suonato da Mr Everett.
Produzione artistica a cura di Mr Everett.
Registrato da Alessio Festuccia.
Mixato e masterizzato da Andrea Suriani all’Alpha Dept. Studio di Bologna.

press: camilla@astarteagency.it
label, booking&MGMT: collettivohmcf@gmail.com

Mr Everett è un progetto dall’identità collettiva creato nel 2015 dalle menti di quattro ragazzi con base a Bologna. Nell’arco degli ultimi due anni hanno portato Rupert e il suo mondo in giro per tutta l’Italia: da Milano a Bari, passando per alcuni dei locali e festival più importanti della Penisola. Il concept che sta dietro al progetto ruota attorno alla storia del cyborg Rupert e dei suoi compagni Mr Owl, Mr Fox e Mr Bear, che lo ritrovano perso e senza memoria e lo riaccompagnano per mano nella scoperta di sé e del mondo che lo circonda, per riportarlo infine nella sua dimensione. Nel corso del tempo il progetto ha inglobato delle figure professionali che hanno curato diversi aspetti del progetto: dalla visual direction di Anna Paladini, alle coreografie di Mario Cocetti, ai visual realizzati da Alessio Tosoni. Un lavoro che aggiunge progressivamente nuovi tasselli al quadro generale, che vuole essere un’esperienza audiovisiva e sensoriale totale e immersiva a 360°. Mr Everett è un progetto da vedere e vivere live, da toccare con mano: l’interazione tra il cyborg Rupert e il pubblico è infatti uno degli elementi più forti e coinvolgenti dell’esibizione. Dopo alcune tracce pubblicate su Soundcloud, il loro EP UMAN è la loro prima release ufficiale, in uscita a novembre 2017 per l’etichetta Collettivo HMCF. UMAN è il primo dei due capitoli che andranno a comporre l’album UMANIMAL, previsto per la primavera del 2018.

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Japanese Safari®

starring: Rupert, Mr Owl, Master Owl
Art Director: Anna Paladini
Directed and edited by KART (Bolond – Suleymanov)
Ex. producer: Giacomo Caselli @Neway Srl
D.O.P. Studio: Giorgia Benazzo
D.O.P. Outdoor: KART
Studio Assistant: Sara El Beshbichi
Coreographer: Mario Coccetti
Costume Designer and Styling: Anna Paladini
Clothier: Stefania Meo
Special thanks to: Paola Monorchio and Chiara Buonanova
Mr Owl outfit granted by Damir Doma

IN TOUR:

08.12:Fotonica Festival / Roma
09.12: Kabuki / Bari
15.12: Satellite Music Club / Rimini
16.12: Seven Club / Formigine (MO)
06.01: 8bit / Montelupo Fiorentino (FI)
19.01: Arci Dude / Soliera (MO)
Osc2x

Osc2x – under the sun all night long
HMCF001 • 13.2.2015 

CDs&Digital release

Scritto e prodotto da Vittorio Marchetti. Masterizzato da Enrico Cabalbo.

press: mattia@pitbellula.it
booking: bologna@bpmconcerti.com 

Nelle calde sere di 10 anni fa, Vittorio Marchetti usciva dalla propria stanza per avvicinarsi al mondo dei grandi. La sua musica prendeva forma e sfogava ogni aspetto espressivo nell’approccio con gli strumenti musicali. Sintetizzatori e computer, tutta la notte fino alla mattina per poi cominciare la giornata, vivere la propria vita e aspettare che la notte torni ancora una volta. Osc2x è stato per lunghi tratti, l’altro modo di vivere la vita di Vittorio Marchetti, tra dubbi, paure, gioie e oscillatori. Per un nome non semplice da ricordare, soprattutto perché racchiude dentro un mondo fin troppo complesso. Un mondo che si può sintetizzare solamente su un palco, davanti alle persone o nelle cuffie di chi non ha ancora trovato la propria colonna sonora. Osc2x nasce per necessità, fianco a fianco dei primi gruppi di Vittorio Marchetti (Obagevi, Altre Di B, Sin/Cos) e matura artisticamente insieme a Luca Rizzoli. Girando l’Italia nei fine settimana, arrivano sul palco di X-Factor con la propria identità, dopo il fortunatissimo esordio discografico Under The Sun All Night Long rilasciato dal Collettivo HMCF. Nuovi mondi, ma soprattutto nuove esperienze. Osc2x è controverso: massima libertà espressiva e perfezionismo, musica pop ed elettronica, dreadlocks e occhi azzurri, matite nell’orecchio, cultura punk, basso, batteria, chitarra, sintetizzatori, ma solo due persone per un unico grande spettacolo. A capodanno uscirà “sell everything” il nuovo capitolo discografico, che partirà dal passato prossimo del gruppo per far capire quello che sarà il futuro, ovviamente vendendo, ma soprattutto svendendo tutto, anche noi stessi.

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Osc2x – Angela 

Video by Dogntree 

MAIOLE

MAIOLE – How to feel warm
HMCF002 • 20.4.2015

Digital release 

Scritti, prodotti e masterizzati da MAIOLE.

press&booking: Simonagiordanoblt@gmail.com // Bizarre love triangles

Con sede all’ombra dell’anfiteatro campano, studia da bambino musica classica e suona in gruppi punk – per poi essere risucchiato dal vortice della musica elettronica. Batterie post disco, linee di basso funky e synth che scandiscono melodie ricercate, definisce il suo suono prima con Pollen EP (2014) per l’etichetta di punta della synthwave americana Telefuture, e poi con How to feel warm (2015), fuori per l’italianissima HMCF di base a Bologna. Rafforzato dall’aver condiviso il palco con artisti come Slow Magic e Xeno & Oaklander, propone un live dal forte impatto sonoro, suonando chitarre, sintetizzatori, percussioni e voci effettate.
Maiole makes groovy beats and songs you can make out to.

MAIOLE – Last for motifs
HMCF005 • 14.2.2016

 

CDs&Digital release

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OAK

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OAK

Matteo e Gregorio suonano insieme da una vita, hanno mantenuto un duo acustico per una decade in cui suonavano e arrangiavano pezzi scritti da loro individualmente. Al duo acustico ogni tanto si affiancava la corista Ilaria Ciampolini. Nel 2013 cominciano a comporre pezzi a 4 mani, nel corso di pomeriggi deliranti a cercare rime per i testi e a registrare ogni idea decidono di provare a metterci sotto una drum machine e qualche arpeggio di synth per rinnovarsi un po’. BUM nasce il progetto OAK e in formazione oltre a Ilaria viene aggiunto Fabio Casacci (basso e synth) e si comincia a lavorare su pezzi vecchi e nuovi, condendoli con elettronica varia.

O A K – we were elsewhere
HMCF003 • 05.11.2015

CDs&Digital release

Scritto e prodotto da Matteo Fortuni e Gregorio Salce eccetto “Not To Get Along” (Gregorio Salce&Marco Zancanaro). Registrato, mixato e masterizzato da Andrea Suriani all’Alpha Dept recording studio, Bologna.

press: marcellofarnoblt@gmail.com 
booking: giuseppe@panicoconcerti.it

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OAK – Robert John 

DIRECTOR // pietro borzì
PRODUCTION // dogntree
ROBERT JOHN // matteo benassi

After Crash

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After Crash

After Crash – #LOSTMEMORIES 
HMCF004 • 19.1.2016 

CDs&Vynil 

Digital release by Museek 

Scritto e prodotto da After Crash. Registrato e mixato da Andrea Sologni all’Igloo Audio Factory, Correggio (RE). Masterizzato al Calyx Studio, Berlino.

press: mattia@pitbellula.it
booking: collettivohmcf@gmail.com

“After Crash is about love and friendship”. Così Francesco Cassino e Nicola Nesi, da Bologna, sintetizzavano la propria band e la propria musica, e non è difficile immaginare il perché: “#Lostmemories”, il loro esordio, sembra voler urlare tutta la vita e tutto il presente che c’è dentro queste nove tracce. E senza bisogno di troppe parole. Sono inni all’esistenza, a tutto ciò che accade, alle separazioni e agli errori, al talento e alla magia di fare musica. Come “We Leave”, apertura e pezzo-anthem à la M83, che fa venire una voglia irrefrenabile di alzarsi e fare qualcosa, di non perdere un minuto, scegliere un aereo a caso, ritrovarsi a New York a guardare le luci frenetiche della città. O magari a Londra, luogo che nel percorso musicale ed umano degli After Crash ha avuto importanza tanto quanto Bologna (leggasi per entrambi triennale in composizione e produzione di musica applicata all’University of Hertfordshire e master alla Goldsmiths, University of London). Folgorati nell’adolescenza da “Ok Computer”, cominciano una ricerca musicale totalizzante, mischiando elettronica e acustica, componendo colonne sonore, accompagnamenti per spettacoli teatrali, pubblicità. L’ampiezza del territorio in cui sanno muoversi con disinvoltura è sterminata, così come la capacità di fare propri tutti gli stimoli con i quali vengono a contatto. Portandosi sempre dentro la raffinatezza dei Telefon Tel Aviv, giocano con tante identità: immagazzinano Jon Hopkins nei momenti più battuti (“Overrated”, “Timeless Room”), poi rallentano per prendere a braccetto James Blake (“Leica”). Sfoggiano contaminazioni ambient degne di Nils Frahm (“Delplace”), introducendole col monologo dello Steiner/Alain Cuny ne La Dolce Vita, quando ricorda che “è la pace che mi fa paura. Temo la pace più di ogni altra cosa: mi sembra che sia soltanto un’apparenza, e che nasconda l’inferno”. La pace è stasi, quindi meglio non adagiarsi troppo, meglio stravolgere e trasformarsi ancora: diventando per quattro minuti una band post-rock (“Texture in Pectore”), dei compositori sopraffini di pezzi pop (“Don’t Change For Me”), o dimostrando di sapersi difendere bene anche nel tenere una pista da ballo (la finale “Transports”). Infiniti spunti, riuniti sotto il filtro del ricordo, come il titolo dell’album. Nessuna nostalgia, ma un post-it per il futuro che è già presente e va vissuto al meglio. Con un titolo che cita l’hashtag ufficiale della settima edizione del roBOt Festival, la cui partecipazione è stata una presa di coscienza importante nel percorso che ha portato alla stesura di questo disco. Disco che è passato attraverso le sapienti mani di Andrea Sologni (Gazebo Penguins) per la registrazione e il missaggio nel suo Igloo Audio Factory, con il mastering finale al Calyx Studio di Berlino. E in tutti i trentacinque minuti di musica, c’è una caratteristica che emerge chiara e forte: l’eleganza che Francesco e Nicola hanno saputo mettere in ogni brano, in ogni scelta. Non c’è elemento che stoni, non un’aggiunta di troppo, o un pezzo al posto sbagliato. Sanno essere sofisticati e leggeri, sanno accelerare e prendersi delle pause, sanno cosa va fatto in ogni momento. Non sono doti da poco, figlie dell’abnegazione e dell’esperienza (nonostante sia un esordio), ma soprattutto della propria bravura e del proprio gusto. Sono cose preziose che rispondono al nome di talenti, e che vanno sì coltivate ogni santo giorno, ma che sono innate. E soprattutto, come tutte le cose preziose, col tempo non potranno che aumentare di valore.

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After Crash live@roBOt07 festival

Video by Ellebi
Live Visuals by Enrico Galli & DK (Luca Giovannardi)

IN TOUR:

14.1: Bologna // Locomotiv Club
15.1: Brindisi // Vinylpub
16.1: Galatina // Arci Eutopia
17.1: Trani // Hastarci
12.3: Reggio Emilia // Circolo Kessel
19.3: Genova // Giardini Luzzati
20.3: Varese // secret concert
25.3: Milano // Linoleum, Rock’n’roll

After Crash – We Leave 

Produced, directed&edited by Piier
http://www.piier.net/


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