Come te lo racconto un movimento di persone, che oltre le antipatie, i gusti personali e qualche invidia riesce ad influenzarsi e captare quel tanto che basta per esportare un suono, una città fuori dalle mura amiche? Così sembra un bel po’ retorica, col finale a lieto fine che fa incazzare quei 4 intellettuali e rende gioia ai lettori meno consapevoli. Eppure Bologna e la sua scena musicale, sono questa roba qui: una storia positiva con un finale che fa storcere il naso a tutti. Guerre fra locali ma fino a un certo punto, guerre fra negozi di dischi ma fino a un certo punto e guerre fra progetti musicali ma fino a un certo punto. Noi all’epoca creammo una web radio, poi qualcuno creò una web radio, nelle radio fm non ci cacava nessuno perchè eravamo troppo. Troppo piccoli, troppo inesperti, troppo di destra (?), troppo brutti, troppo poco intelligenti. Vabbè eppure come te la raccontiamo la #scenaBolognese? Ancora con questa retorica provinciale del vogliamoci bene e vinceremo insieme? No magari questo no. Magari non sappiamo spiegartela. Vabbé facciamo che piazziamo una gallery di cover dei dischi, senza spiegare nulla, quasi come se fosse un teaser sui recenti dischi usciti da progetti Bolognesi che hanno avuto un significato, nella maggior parte delle persone. Poi qualcuno condividerà, dischirotti (che racconta le copertine) forse si incazzerà, noi intanto facciamo così. Tanto a Bologna ci lamentiamo, non va mai bene niente. Eppure, eppure.