Quei discorsi surreali

Tra le cose più surreali di questi anni, che ci sono capitate e per cui siamo sinceramente tutti colpevoli, c’è questa tremenda immondizia delle playlist. Un progetto che viene definito per caratteristiche a seconda della playlist di riferimento. “Ciao sono uno che lavora nella musica e ti sto per dire che il tuo progetto è molto NOME PLAYLIST X” – “Ciao, sono uno che vuole farti fare carriera nella musica (povero illuso) e il tuo progetto potrebbe finire in NOME PLAYLIST” – corsi e sangue amarissimo per questa rincorsa. Produttori che fanno le chitarre come NOME PLAYLIST o le batterie come NOME PLAYLIST. Insomma, che tu possa lavorare ad altissimi livelli ed essere un grandissimo professionista o un semplice discografico indipendente che nella vita di tutti i giorni è Bruce Wayne al confronto di Batman, ci sei capitato in questi discorsi surreali. E forse sei stato consapevole e hai detto: beh, hanno ragione. Ecco, il vento per fortuna sta cambiando o almeno cambierà, noi oltre a fare una sana autocritica abbiamo scelto di rispondere a colpi di progetti Italiani (cioè nati o cresciuti in Italia) con la vista per l’estero o meglio, per il mondo. Una sorta di risposta come credo a tutti i discorsi da quattro soldi sul valore dell’identità artistica, troppe volte messa in discussione da parametri che non rispettano la realtà della civiltà che dovrebbe (usiamo il condizionale) circondarci. Quindi, anche e soprattutto per questo, adesso tuffatevi in questa mega raccolta e tirate fuori tutta l’energia del mondo per spingere qualche tasto di riproduzione. Magari ci darete ragione, magari no, magari ci consigliate qualcosa che non conosciamo.


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