Ormai bevo tutti i giorni. Federico, il mio storico assistente, oggi mi ha intimato di lasciare la città. Dopo 4 anni da sindaco e altrettanti da assessore, nemmeno il partito mi vuole più. Vattene adesso, salvati, non potresti reggere tutto questo facendo così – le parole di Federico mi picchiano nel cervello al terzo distillato della serata. Sono anche uscito con qualche ragazza più giovane, molto più giovane. Ma niente, nemmeno lo stimolo sessuale oppure rapporti squallidi. Poi loro si vestono, ridono e vanno via. Io mi fumo tre sigarette, bevo un bicchiere, poi arriva l’attacco di panico, passo 20 minuti di tensione poi libero tutte le tossine e dormo sfinito. Lei, sì lei, ormai non c’è più. Ha deciso tutto all’improvviso durante lo scandalo di qualche tempo fa. Io, non so se ho la forza di fare altro. Poi Federico il giorno dopo mi passa a prendere e mi porta a pranzo a Dozza Imolese, paesino tra Bologna e Imola, un pò Emilia ma anche Romagna. Un pò storico ma sicuramente contemporaneo. Dozza Imolese ha due anime. Il centro, chiamato appunto Dozza e Toscanella, una frazione vicina.
Ci sono gli alpini a Dozza, in uno dei borghi più belli in Italia e noi finiamo subito a bere con loro. Non sono neanche le 11.00, ma questa giornata, nonostante la sveglia presto, mi sta piacendo. Io mi sono rasato, ho fatto crescere la barba e porto gli occhiali da sole. I miei fallimenti sentimentali, politici e lavorativi non possono essere una macchia che mi segue ovunque.
Poi Federico passeggiando apre una porta con un mazzo di chiavi.
Tu resti qui capo – mi dice sconsolato.
Come? – rispondo spaventato.
“Dorota penserà a te, per un pò di tempo è meglio restare fuori dal partito, una tempesta ci sta travolgendo e noi, per quello che hai fatto, dobbiamo preservarti perchè ti vogliamo bene”.
Dorota ha 77 anni, ma lo spirito di una giovane ragazza emancipata di quelle serie tv Americane di bassa lega.
“Sei grasso, hai perso i capelli e non hai la forza di farti da mangiare, ora mettiti questi vestiti che c’è da rendere questo paese ancora più pulito che arrivano gli artisti per la biennale. Forza.”
Ogni due anni, diversi artisti dipingono i muri di Dozza Imolese. Ora ci si divide così, a Dozza i murales, a Toscanella i graffiti e l’arte di strada. Due anime legate dal desiderio di poter fare nuovamente e sempre, qualcosa. Insomma, questi luoghi ti danno una seconda possibilità. È nel loro DNA non giudicarti.
Io passate le 18.00 mi butto al bar, dopo 9 ore di servizio civico mi sembra il minimo. C’è una lettera di Gattei sul giornale in cui chiede scusa e dice che se ne andrà – dicono al bar, leggendo i giornali della città. Gattei sono io. Io non ho mai scritto nessuna cazzo di lettera. C’è una mia foto con pochissimi capelli e senza barba. Sembro una persona in pessima saluta mentale. È vero. Solo che la foto è del momento in cui sono stato eletto sindaco. Potevo guardarmi meglio. Ora non sto peggio. O almeno credo.
Al quarto gin-tonic, mi metto a parlare con quest’artista francese. Non ho un buon inglese ma solitamente mi faccio capire. Concepivo gli artisti come persone un pò fuori di testa da cui comprare opere per arredare casa mia e di conseguenza sembrare fico. In realtà oh, ci sono un mare di sfumature che mi colpiscono. Saranno i cinque gin-tonic – siamo al sesto ora – eppure, nonostante il pacchetto e mezzo quotidiano di sigarette, mi sento proprio bene. Leggero. Qui non vengo giudicato, anche se Dorota non è proprio contenta che arrivo così tardi la sera, ma a lei basta non vedermi a letto dopo le 9.00. Fra la Dozza e Toscanella, ogni due anni, in questi giorni, migliaia di artisti e storie raccontate. La mia fa da contorno, mentre il partito in città sta esplodendo e la mia ex compagna ormai si sposa con qualche avvocato da quattro soldi.
Passano i giorni, la manifestazione finisce. Passano le settimane, poi le stagioni.
In paese ormai mi sono rivelato per quello che sono veramente. I capelli non crescono più e nonostante qualche vizietto, ho ripreso a seguire la politica del paese. Federico ogni tanto mi scrive. Ci sentiamo.
La mia ex compagna si sposa. Federico me lo dice. Con Carlo, quello che pensavo fosse un amico, quasi collega. Dorota esce con un nuovo ragazzo di 81 anni che amministra un condominio a Toscanella. Io forse mi candido a sindaco.
Nel borgo, di notte, anche se fa freddo e più volte ho tentato di farmi male senza successo con il mio stile di vita, ho capito che la soluzione ai problemi non sta nelle cause ma in questa semplice passeggiata al terzo gin-tonic.
Immagini tratte da Google dal sito della fondazionedozza dove vi spiegano bene, la grandezza di questo paese. Se nella vita non passi da qui almeno una volta significa che non c’hai capito un cazzo
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