††MEGADROP††  – c’è vita oltre spotify

Limitarsi a credere che basti una piattaforma a fare ricerca oppure a discutere il valore e il risultato di un progetto artistico/musicale sarebbe un esercizio troppo semplice. Il modo di fruire la musica e non solo, nel corso di questi anni cambia di continuo, anche in piccoli meccanismi impercettibili, però una cosa deve restare chiara, il mezzo non è mai un fine, per questo abbiamo deciso di trovare, come sempre nuove idee da sentire, studiare e perché no, dare loro spazio. Su soundcloud negli ultimi anni si muove il sottosuolo musicale migliore, quello dove c’è ampia sperimentazione e dove alla fine gli artisti scelgono in maniera consapevole e non, di mettersi in gioco senza nessun tipo di ansia da playlist o da visualizzazione. Un meccanismo questo, che ha permesso alla stessa piattaforma di svilupparsi permettendo diverse funzionalità da un punto di vista tecnico oltre al semplice account gratuito dove in poche semplici mosse sei in grado di essere online con una tua canzone. In questo spazio libero e senza particolari influenze esterne abbiamo trovato una marea di progetti irresistibili nel corso del tempo e abbiamo deciso di mettere insieme queste 30 canzoni in una playlist che non ha nessun tipo di fine, bensì vuole essere l’anticipo di tutto quello che sentirete domani, però oggi.

Collettivo HMCF · ††MEGADROP††


 

††MEGADROP†† è un nuovo percorso che abbiamo creato con la naturale esigenza di condividere e ascoltare nuove proposte, la copertina è di @nonseguirminoncapisci, se avete voglia, proponeteci le vostre canzoni su info@michelem80.sg-host.com la pubblicazione è gratuita, non chiediamo soldi e non vendiamo un cazzo di niente. Fate voi, benvenuti all’inferno. 

COLLETTIVA SUMMER ED.
Utilizzare Spotify per conoscere il territorio e scoprire cosa si respira in giro per l’Italia è un grande lavoro di ricerca che stimola le nostre giornate, il nostro tempo libero. Proseguiremo nei prossimi giorni e rilanceremo, partendo dal territorio in cui siamo cresciuti, raccontando in un torrido Agosto, la provincia Bolognese, paese dopo paese, chilometro dopo chilometro. Ora però, visto che in molti si va in vacanza, facciamo una bella playlist collettiva, quindi tocca a voi aggiungere brani che non conosciamo, che volete condividere. Sì, può valere lo spam, no, per ogni artista vale solo una canzone. Quindi se volete, ditelo a un vostro amico e aggiungete un brano.
Poi seguite la playlist e dateci dentro.
Ho capito che Alessandra Amoroso non è poi così male

Come sia cambiato il mondo della musica Italiana non sarò certo io a spiegarlo con accurate analisi antropologiche e/o statistiche. Però è sotto l’occhio di tutti. Prima si ascoltava Alex Baroni (ammetto che mi ha sempre fatto cacare) oggi Calcutta e Coez. Il successo di questo movimento ha portato un sacco di benefici a chi, come noi, lavora nell’universo musicale ad ogni latitudine: dischi e magliette venduti ai concerti, serate tutto sommato popolate per la musica dal vivo. Bello tutto, applausi. Anche se ho sempre avuto il dubbio che la musica in qualche modo sia più genuina del pubblico che la fruisce e forse,giustamente direte “sticazzi del solito integralista”. Quindi prendo e incasso, avete ragione. Si popolano i gruppi facebook dove crescono piccole massonerie e spotify diventa uno strumento imprescindibile per ogni artista che vuole far questo di lavoro. Solo che spotify costa e molti non vogliono pagarlo. Seguono applicazioni per eludere la versione premium e i soliti meme del cazzo che non fanno ridere, quando queste vengono bloccate. Si genera un dibattito al ribasso che vede protagonisti ragione e torto come bene o male, solo che fra retorica e meme, io pagando spotify vorrei solo farmi esplodere giusto per non pagarlo più. Perchè in questa disputa sarebbe meglio tacere e attuare tre principi fondamentali, a vostra scelta: ascoltare Alessandra Amoroso, continuare a sostenere la pirateria, pagare l’abbonamento senza dire nulla. Le soluzioni poi sono semplici, senza bisogno di condividerlo o scriverci articoli come questo; quello che mi stupisce è che Alessandra Amoroso canta davvero bene però ai concerti ci va sempre meno gente ma tutto sommato, secondo i dati statistici – che sembrano in possesso di tutti eh – pagano l’abbonamento spotify per ascoltarsi la playlist indieitalia senza pubblicità? Io credo di sì. Come se un certo tipo di pubblico, nonostante possa esser snobbato e bistrattato da noi, artisti o appassionati, in fondo sia molto più nobile di qualche polemichetta per ascoltarsi l’ultimo disco di Galeffi. Alla fine, oltre il contenuto e il contesto, in questo ambiente fatto di prodotti vivi, contano le persone e speriamo semplicemente di non farci influenzare così tanto da questa cosa. Ma nemmeno scordiamocelo sia chiaro.


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