I DISCHI ITALIANI MIGLIORI DI QUESTO 2022

22 Novembre 2022,   By ,   0 Comments

Non è una lista, non è una classifica, non è il presupposto di conoscere tutto, non è lo spirito edonistico del nostro cervello, non è legge, non è corretto, non significa assolutamente nulla, non è infallibile, non è definitiva però non è tremenda e nemmeno così male. Tirare le somme di questo 2023 per quello che abbiamo ascoltato e scoperto può sembrare un lavoro troppo difficile per noi; ricordarsi tutto, rendere onore a quelle realtà che hanno prodotto contenuti niente male e molto altro, non è scontato da fare ma ci vogliamo provare. Abbiamo selezionato 42 dischi (un numero strano vero) ma sono quelli che banalmente ci siamo salvati in questi mesi e per cui abbiamo proprio pensato: oh, alla fine dell’anno, faremo uno splendido contenuto così. E alla fine ce l’abbiamo fatta per davvero. Adesso però quello che vi chiediamo è inserire le cuffie, aprire una birretta, leggere queste cazzate che abbiamo scritto e spingere play. Siamo sicuri che di qualcosa vi innamorerete perdutamente, mentre qualcuno ci vorrà far notare la mancanza di altro, ma noi chissà recupereremo, anche perchè manca troppo alla fine del 2022 e devono ancora uscire dei dischi che ci fanno cacare è vero, ma stai a vedere che qualche sorpresa ci stupirà. Quindi nulla è perduto, noi lanciamo questa wave, voi fateci sapere.

AARON RUMORE – GLORIA

Paladino del tempo e di quelle battaglia tra cosa è giusto e sbagliato di cui abbiamo un gran bisogno per restare vivi. Cambia, si mescola, sperimenta, si nutre di disagio e razionalità, sa fare praticamente tutto, anche e speriamo, salvarci la vita.

ALTEA – NON TI SCORDAR DI ME

Sono solo 5 tracce ed è un vero peccato perchè ci lascia sospesi tutto il tempo e questi undici minuti di disco sembrano durare un secondo ma pure in eterno. Una penna intrigante, una voce che può stenderti e una linea continua che non si spezza mai e ti entra nel cervello. Se questo è l’inizio, non esiste la fine.

ARSSALENDO – TUTTI AMMASSATI SENZA AFFETTO

Si possono fare le cose in un certo modo come questo disco e poi non si possono fare affatto. Quando ti trovi qualcosa di fatto bene non puoi far altro che ammassarti insieme ad altre persone, rigorosamente senza nessun tipo d’affetto sia chiaro. Questo è il significato, più o meno. Poi si capisce, tranquilli.

ART-AUD – SECRET RAVE06

È un disco collettivo che tocca i punti più irrefrenabili dell’elettronica. Jungle, drum and bass però c’è anche quella malinconia techno e in sostanza è tutto pronto a sfociare in un rave. Doveva uscire tre anni fa – scrive art-aud – ma tutti sappiamo com’è andata. Si sono messi sotto e ce l’hanno fatta, ce lo regalano e noi siamo contenti. Pronti a fare mattina in maniera selvaggia?

BAIS – DIVISO DUE

Finalmente un disco di musica pop Italiana che non sembra essere cagato da un qualche algoritmo. Un disco piacevole, essenziale, scritto bene e più sporco di ciò che appare, siamo convinti che ci sia ancora di più da sentire e non vediamo l’ora.

BAOBAB! – BAOBAB!

Una folgorazione che viaggia su binari ben strutturati. Entri, fai il tuo viaggio, esci e sei arrivato a destinazione. Se la musica non può essere percorso allora non significa nulla. Bravi, bene, pronti a ripartire.

BEATRICE PUCCI – LE COLLINE DELL’ARGENTO

È struggente ma a tratti quasi allegro, disinteressato delle problematico e leggero. Ha due volti la scrittura e la musica, ed è proprio la sua particolarità.

BEBAWINIGI – STUPOR

Benvenuti in un mondo tutto nuovo, dove succedono anche queste cose. La bellezza di questo disco sta proprio nel farti percepire completamente nuovo nel mondo che ti circonda. È una grande virtù, un grande potere.

CARANNA – PROPAGANDA

Madre e figlia fanno musica insieme e fino a qui ok, madre e figlia fanno musica insieme e trovano una sintesi per un disco veramente veloce e immediato con queste sonorità e ciò invece ti spiazza. Perchè sono due entità diverse e lo percepisci dai riferimenti che ci trovi, ma poi senti e capisci come la ricerca delle atmosfere diventi un valore rapido, diretto, concreto. Viviamo in un momento storico dove riuscire a farsi trasportare in un viaggio del genere è sempre più raro, meno male che l’abbiamo fatto.

CHERRY ILLS – CH.ILLS

Una sassata nei denti che ci ha fatto stare molto bene, fin troppo.

CLAUSCALMO – RECORD

L’industria musicale ti prende, cerca di mangiarti e poi ti rigetta. In mezzo ci sono un sacco di compromessi e cazzate varie, ma qui abbiamo capito che non c’è bisogno di cambiare per inseguire nessuno.

CRU – CRUDO

Che disco fantastico che non ti aspetti. Lo ascolti a loop ma nonostante questo rimani lì, attaccato all’energia che evapora ed emana, accompagnandoti nell’arco della tua giornata.

DELICATONI – DELICATONI

Un bel disco suonato come si deve senza risultare dei segaioli da quattro soldi (scusateci il termine maschilista, potete denunciarci). Però sì, esordio bello, sincero e anche finemente curato proprio come il gruppo che ha un discreto stile e non può far altro che prendere il volo.

DJSTIVO – DOPO LA NOTTE

La loro forza sta proprio nel rendere un genere molto complesso e divisivo (come il nuovo r’n’b) e metterlo insieme con qualcosa di ancor più complesso e divisivo (jazz) e metterci una sfumatura di qualcosa tremendamente complesso e divisivo (math rock). Però nonostante tutto questo fila liscio che è un piacere, suonato bene, prodotto meglio e anche esaustivo di tutta questa complessità. Progetto sottovalutato con una grande capacità di sintesi musicale.

EUROPEAN VAMPIRE – FOREVER SPEEDING THROUGH DARKNESS

La bellezza di questo album è proprio quella che non è fresco. Non è musica con una data di scadenza, non si mette in un determinato contesto storico. Diventa difficile anche pensare a quali sonorità ricorda, ma alla fine non siamo critici musicali e chi se ne frega perchè ha la capacità di poter arrivare a chiunque. Contrariamente a ogni considerazione di genere, questo è un disco pop, vestito bene, fatto bene, non scontato, ma popolare. E così si può sperare in un futuro migliore.

FERA – CORPO SENZA CARNE

Qui bisogna lasciarsi andare e non mettersi a pensare, altrimenti si entra in una situazione di stallo con la tua coscienza. Fermati, lasciati andare e fatti prosciugare il fegato da questo labirinto mentale. Passerà tutto così in fretta che non ci sarà nemmeno il tempo per stancarsi o soffrire.

FRANEK WINDY – POUR PARLER

Esiste anche un mondo dove ci si sporca le mani con questa merda. In questo mondo lo si fa, non tanto per avanzare socialmente o per qualche desiderio personale nobile, ma semplicemente per sopravvivere. E quando la musica diventa una lotta per la sopravvivenza ne vale sempre la pena.

FUERA – CIRCO MEZZALUNA

Di solito quando senti i dischi del genere ci trovi sempre troppa plastica. Questo è veramente autentico, c’è un percorso, delle idee, un linguaggio e una visione che ti fa sperare (oppure no, non è importante) nel futuro. È tardi, andiamo a letto.

GARAGE KATAMARAN – NELLE AMARENE AMARE

Quanto ci piacciono a noi le cose fatte in casa così bene. Weirdpop che viene dal mare, weirdpop che non sembra nemmeno Italiano. Piacevole e gustoso, in attesa dell’estate con il suo tremendo sole.

GAS BOY CLUB VOL.2

Finalmente un disco trap giovane, nuovo, fresco. Che ha un senso, che spacca e tira giù tutto. Sono passati anni e ci siamo annoiati, anche se in cuor nostro abbiamo sempre tifato per trovare qualcosa del genere. Ci sono produttori, mc, amici (? forse non lo sappiamo) e molto altro. La musica post rap/trap/hip hop si scrive, produce e pubblica così. Senza cazzate, bravi.

GIUMO – VOLUME II CURE

Innamorati dal giorno 0 di lui e tutto il gruppo KLEN SHEET. Ha un sound riconoscibile e internazionale (fa cacare scrivere sta cosa lo sappiamo) però è evidente che possa avere fortuna nella nostra penisola e non solo. Poi c’è tutta l’estetica che non guasta mai. Ricercato, forte.

GO HAWAII – TRESPASS

Non è solo una questione di territori comunque. Loro sono di Venezia e questa Venezia non ve la potete nemmeno immaginare se ascoltate questa musica, però c’è anche il tempo; loro viaggiano sospesi nostalgici ed ecclesiastici a colpi di chitarre sfuocate e batterie sincopate. È un piacere buttarsi in questo luogo senza tempo, senza spazio con loro.

GOMMA – ZOMBIE COWBOYS

La rivincita degli hooligans, perchè non c’è sempre voglia di affrontare le cose con le buone maniere. Meno male, bravi bis.

IBISCO – NOWHERE EMILIA 

C’è della malinconia nella pioggia delle strade di provincia quando guardi la luce della città. C’è tutta l’industria, il ballare selvaggio, i fiumi dell’alcool e il turno che ancora non è finito ma tu con la testa stai decisamente in un altro mondo, in un altro spazio.

INUDE – PRIMAVERA

Sarà difficile trovare un disco curato meglio di questo senza risultare una pugnetta tra pochi. È bello, solare, vivace, umano. Sono bravi, lo sono da sempre.

LEATHERETTE – FIESTA 

C’è  sporco e disturbo all’interno della loro musica. Non è una di quelle band nata nella retorica del liceo e nemmeno nel provincialissimo concetto da fuori sede che studia all’università. Sono dei ragazzi più o meno seri, più o meno bravi, più o meno amici. Dal vivo avvolgono e non distruggono, su disco invece ti portano in qualche posto pieno d’industrie e maltempo, poco lontano dal centro cittadino, vicino alla prima periferia per intenderci. Forse post punk, di sicuro rock anche se rock fa schifo da scrivere, ma con una vista internazionale che senti quando cerchi altrove. Hanno una strada in discesa, piena di disturbo, ma in discesa e noi aspettiamo il vinile dell’ultimo disco. Dal vivo, già, vanno visti dal vivo per forza.

LNDFK – KUNI

Ogni tanto bisogna inchinarsi di fronte alla grande bellezza. Mica il film, la musica.

LUCHINO LUCE – COMETA

Chissà, forse è per davvero la nuova wave. O forse no. C’è molta indecisione su quello che sarà e forse è, ma non è il momento di farci troppe analisi. È qualcosa che funziona anche perchè riesce a martellarti il cervello quindi fate voi. Fico.

MADONNA FALCO – JINX 

Questa è una delle nuove release dell’etichetta (forse è meglio dire collettivo ci scusiamo) Ghost City Collective, di cui abbiamo già parlato diverse volte perchè lavorano benissimo nel sottosuolo musicale diy. Album future beats che ti crea attorno “un bel momento” grazie anche alle sonorità dark: lasciarsi andare nell’oscurità non è mai stato così bello.

MARCO FRACASIA – ADESSO TORNI A CASA

Sporco e struggente così tanto da risultare quasi opera celestiale o preghiera laica. L’alternanza fra sensazione di disagio e sacralità rende questa opera prima un guizzo nella grande – infinita – scena di cantautori Italiani. Finalmente qualcosa da sentire, qualcosa da dire.

MILANOSPORT – AIN’T BIG ENOUGH 

Volevano fare il disco romantico in chiave post punk e ce l’hanno fatta, adesso bisogna andare a sentire se dal vivo possono giocare il campionato con i grandissimi del sottosuolo musicale europeo, perchè lì possono e devono competere, mica qui che non capirebbe mai nessuno. Molto bene, speriamo nel bis.

NZIRIA – XXYBRID 

Avant-pop d’autore che difficilmente sentiremo fatto in Italia con questi richiami alla terra. Il progetto è molto affascinante e sembra non aver limiti, come presentazione questo disco potrebbe essere un piccolo manifesto e sicuramente un grande incoraggiamento a questo paese: si possono fare delle cose così in Italia, finalmente.

PAOLO SCHIAMAZZI – AIUTANTE MAGICO

Qui si fa sul serio per davvero. Ha una capacità di scrittura fuori dalla media e un live molto potente, fin troppo. Il disco è una di quelle opere che ti rimangono in testa e ogni tanto hai bisogno di ascoltare. È pop d’autore, non ha senso tutto ciò e ringraziamo i servizi streaming perchè ce lo fa godere quando vogliamo però ecco, dal vivo bisogna vederlo, così si può godere ancora di più. Una soddisfazione sentirselo.

POST NEBBIA – ENTROPIA PADREPIO 

Per chi ci conosce da qualche tempo (nella vita privata o su queste pagine che aggiorniamo ogni tanto) sapete perfettamente quanta considerazione abbiamo di questo progetto. Chiaro esempio di come prendere qualcosa dall’estero e adattarlo all’immaginario Italiano (Veneto in questo caso) dia un risultato in termini di originalità, concretezza e programmazione. Già, perchè il fulcro dei Post Nebbia, non è solamente la mente di Carlo Corbellini ma soprattutto la musica. Questa sì che possiamo considerarla una vera analisi di merda, eppure non c’è sintesi migliore per far capire che per ingranare una carriera in questo sistema terrificante bisogna fare della musica. Possibilmente fatta bene e poi da lì, prendere scelte e decisioni basandoci sull’idea di dover suonare, suonare, suonare. Tornando al disco qui c’è più maturità rispetto al lavoro precedente, rifiniture pregiate e altre cose che illuminano chiaramente il cammino. Bravi tutti, ci vediamo in giro e alla prossima sicuramente.

PSEUDOSPETTRI – SUMMERTAPE

Etichetta discografica che ha scelto di mettere in musica il futuro. Vengono da svariate parti di questo splendido paese. C’è della Toscana, Livorno, c’è della Sicilia e poi probabilmente c’è molto altro ma non possiamo svelarlo perché non lo sappiamo e forse non è nemmeno importante. Sono molto giovani, sono molto bravi. Davvero.

SLEAP-E – POUTY LIPS 

La seguiamo da tempo e l’abbiamo sentita suonare dal vivo diverse volte. Sì c’è un pochettino di post/punk scazzato all’interno ma una melodia così semplice e intrigante. A noi ricorda Amy Winehouse dopo aver scelto di creare una band dove può suonare gli strumenti senza per forza dover tirare giù delle cannonate con la voce. È credibile questo disco, molto sofisticato ma diretto. Sentitevelo.

SPECCHIO – RISTAGNO EP

Le chitarre credibili e le atmosfere, rendono questo ep uno di quei lavori che vanno ascoltati più di una volta perchè è in grado di sorprenderti ogni volta. Non sappiamo quale possa essere il percorso di questo progetto, ma sinceramente non è importante. Si attende un vero e proprio disco, che sia in linea con quest’assaggio e per farci scoprire, ancora una volta, questo mondo.

VISCONTI – DPCM 

Quando vai dal dentista sei felice? Perchè in fondo la domanda a cui risponde questo album è esattamente questa. C’è di tutto qua dentro, ma veramente di tutto, suoni, canzoni, parole, sporco e appunto, persino il dentista, che alla fine non è poi così male. E vedrete che questo disco può arrivare a chiunque, senza puzza sotto al naso.

VULVA DE LEYVA -SEMEL IN HEBDOMADA

Favoloso disco da spiaggia però autunnale. Tutti disinibiti a giocare con gli strumenti, liberi ma consapevoli, sicuramente divertiti e questa cosa ti trascina in tutto l’album, anche in spiaggia se inizia a far freschino.

WHITEMARY – RADIO WHITEMARY

Progetto eclettico perchè sa farti vivere diverse sensazioni. Produzioni d’assalto, poesie, sfumature che ti portano nei meandri più oscuri del proprio cervello. Questo è universale, non può avere barriere territoriali.

WISM – PAZIENZA

Quel tocco di freschezza a una scena che puzza di cadavere. Ci sa giocare con le parole, con la musica e ci sono pure una serie d’idee nella stesura di alcune canzoni che sono originali pur essendo quel campionato lì, quello dove non c’è più spazio per nessuno, ma chissà, sembra esserci una luce in fondo al tunnel. Bene.

YASMINA – AMOUR TOUJOURS

Ci sono tante contaminazioni in questo ep che ci hanno estasiati. Musicalità Francese, groove però sporco e chiari messaggi Italiani con un loro significato. Potrebbe essere cupo, ma anche danzante sotto la pioggia o in after party dopo che ti sei lasciato con il tuo partner. Puoi ballare in casa ad esempio o in un club con 200 persone tutte schiacciate, può essere insomma un sacco di cose questo progetto e non per forza è arrivato il momento di dover scegliere, basta continuare a non pensarci.


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